INCONTRO E DIBATTITO PER NON MORIRE DI PENA
martedì 7 febbraio ore 16.00
presso l’aula magna del dipartimento Cospecs (via concezione 6), Messina
Carcerti italiane: oltre 56mila detenuti ammassati nelle celle.
Di questi, 749 subiscono una condizione detentiva estrema, fondata sull’isolamento totale e la deprivazione fisica e psichica: il cosiddetto “carcere duro”, il 41bis.
Nati formalmente come misure emergenziali ed eccezionali per il contrasto alla mafia, l’uso di 41bis ed ergastolo ostativo continua a estendersi, in particolare ai detenuti politici.
La vicenda dell’anarchico Alfredo Cospito, da quasi 4 mesi in sciopero della fame per l’abolizione di questi regimi, non può che interrogarci sulla possibilità che gli istituti punitivi svolgano sempre più spesso una funzione politica.
Attivisti, studiosi, solidali sentono il bisogno di discutere e confrontarsi collettivamente su cosa accade dentro e fuori le carceri, per immaginare insieme come contrastare la deriva giustizialista e securitaria radicata nella società e nelle narrazioni.
* Introduzione – Pietro Saitta
* L’incostituzionalità riluttante dell’ergastolo ostatitvo – Lucia Risicato
* La sottile linea tra detenzione e tortura – Giulia Colavecchio
* Dal diritto penale del ‘fatto’ al diritto penale del ‘nemico’: la denuncia deghli avvocati sull’erosione delle garanzie processuali – Carmelo Picciotto
* Dall’antimafia all’antiterrorismo e oltre: piccola cronologia del carcere duro e dei provvedimenti speciali; Aggiornamenti sul caso Cospito e sul movimento contro 41bis ed ergastolo ostativo