IMMAGINA DI…
…vedere la tua casa espropriata, la tua città ferita da cantieri lasciati a metà, aria
e acqua avvelenate, la spiaggia una discarica, le montagne un groviera; dici a
qualcuno che si dovrebbero bloccare i cantieri: rischi una condanna da 6 mesi a 4
anni di reclusione.
…lavorare in fabbrica, con una paga bassa, norme di sicurezza non rispettate, e la
cassa integrazione dietro l’angolo; coi colleghi vuoi protestare bloccando la
strada: rischi una condanna da 6 mesi a 2 anni di reclusione.
…non avere una casa, non poterti permettere un affitto, ne trovi una
abbandonata e ci vai a vivere: rischi una condanna da 2 a 7 anni di reclusione.
…dire a un pubblico ufficiale (poliziotto/militare/vigile/ufficiale giudiziario/
curatore fallimentare/portalettere/notaio/sindaco/consigliere comunale/
capotreno) che non sei d’accordo con quello che sta facendo e troverai come
impedirlo: rischi una condanna da 6 mesi a 5 anni.
…stare protestando contro una grande opera (ponte sullo Stretto, TAV, grandi
discariche, basi militari); partono i manganelli, un poliziotto cade: rischi una
condanna da 8 mesi a 7 anni.
…essere incinta o avere un bambino piccolo, non avere soldi; rubi il latte al
supermercato: non c’è più l’obbligo di una pena alternativa al carcere, per te e
per tuo figlio.
…essere su una barca, vedere un gommone di migranti affondare, provare ad
aiutarli; la guardia costiera ti dice di non avvicinarti, ti rifiuti: rischi una condanna
fino a 2 anni.
…vivere in 3 in una cella di 7mq, coi materassi per terra, le finestre schermate,
caldo d’estate, freddo d’inverno, senza acqua calda; per protesta, vi rifiutate di
rientrare in cella: rischi una condanna dai 2 agli 8 anni.
…aver traversato deserto e mare, torturato in una prigione libica; arrivi in Italia e
vieni chiuso in un CPR senza sapere fino a quando, dormendo per terra,
mangiando cibo scaduto; salite tutti sul tetto per protesta: rischi una condanna
da 1 a 4 anni….
e non puoi neanche comprare una sim per chiamare a casa e dire che sei vivo.
…ESSERE IN UN INCUBO
Il 18 settembre 2024 viene approvato alla Camera il testo del DDL sicurezza (ex
‘ddl1160’): “Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in
servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario”
. In attesa dell’approvazione in Senato, la legge proposta dal governo Meloni allarga la
possibilità di carcerazione, o di detenzione in generale, per tutte quelle persone
che vanno contro e si oppongono a quello che il governo decide.
Questo decreto non fa altro che inasprire pene per comportamenti già
considerati criminosi e per persone già discriminate e criminalizzate:
occupanti o inquilini morosi; ambientalisti; movimenti sindacali; persone
detenute nelle carceri e nei CPR; abitanti dei quartieri marginali; movimenti di
protesta (in particolare quelli contro le “grandi opere”); e anche chiunque
esprima solidarietà a tutti questi soggetti. Con il “terrorismo della parola”
punisce il pensiero e non l’azione, il famoso processo alle intenzioni, cioè si
punisce ciò che potrebbe accadere e non ciò che accade.
Di contro, è previsto che lo Stato possa anticipare sino a 40.000 euro per ogni
agente di sicurezza citato in giudizio per fatti relativi allo svolgimento del
servizio; che i circa 300.000 appartenenti alle forze di polizia e forze armate
possano avere un’arma personale senza licenza, da portare con sé al di fuori
del servizio; è ampliato il numero di reati per cui. Insomma: una nuova ondata di novelli sceriffi e giustizieri della notte.
La guerra si avvicina, e bisogna disciplinare la società, per permettere senza
problemi il drenaggio di risorse pubbliche: togliere dalle spese sociali a vantaggio
della spesa militare. Una tendenza che non riguarda soltanto l’Italia, ma tutti gli
stati occidentali. E ovunque le persone si stanno opponendo.
Non barattiamo la libertà di tutti per la sicurezza di chi comanda!
ASSEMBLEA CONTRO IL DDL SICUREZZA
APPUNTAMENTO MARTEDI 19 NOVEMBRE ALLE ORE 19:00 IN VIA MARIO GIURBA, 15 (MESSINA) PER CONTINUARE AD ORGANIZZARE INSIEME L’OPPOSIZIONE ALL’ENNESIMO DECRETO LIBERTICIDA E RAZZISTA.
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