
“Soggetti socialmente pericolosi e strutturati nella devianza con finalità criminale, che hanno dato sfogo alla loro indole violenta e delinquenziale che li contraddistingue, nel corso di una manifestazione pacifica di protesta sociale, mettendo a rischio non solo l’incolumità delle forze di polizia, creando un pericolo concreto per l’ordine pubblico e per la popolazione cittadina che assisteva spaventata alle condotte violente”
Chi attraversa e ha attraversato le strade della nostra città conosce bene quale è la violenza che quotidianamente viene esercitata a danno di chi non rientra nelle categorie privilegiate difese dallo stato.
Conosciamo bene chi sono i veri professionisti della violenza: quelli che torturano e seviziano nelle carceri e nei CPR, quelli che caricano i dimostranti e si dilettano nell’uso degli idranti per tenere a bada la rabbia collettiva, quelli che sentenziano e fanno fioccare decenni di condanne.
Conosciamo bene quale è il vero pericolo concreto per le vite di chi lotta per la libertà e la distruzione di un esistente che punta esclusivamente al profitto e alla distruzione del pianeta. Alla infame lingua del potere contrapponiamo la rivendicazione della pratica di attaccare il dominio e le sue sentinelle, riappropriarci delle strade delle nostre città e non delegare a niente e nessuno il nostro odio.
Condividiamo il dissenso contro questo sistema punitivo. Non ci sono sbarre che possano spegnere le fiamme dei nostri cuori, che possano inibire le nostre idee, che possano fermare le lotte che animano i nostri corpi.
Questo sistema infame vorrebbe farci credere che è impossibile stare al mondo se non ci si sottomette alle sue leggi, vuole farci credere che verremo fermat*, che la giustizia consista in un pacchetto repressivo, che solo attraverso il controllo dall’alto saremo al sicuro e che “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.
Questo sistema infame è bugiardo e le sue menzogne fanno parte di un progetto ben preciso: quello di separarci e sottometterci. Questo sistema infame punta il dito e accusa di violenza chi lotta per liberarsi, lo fa mentre legittima guerre ed esili, legittima la SUA violenza, agita rigorosamente dai suoi bracci armati. Ma noi conosciamo la verità: i corpi non si stancheranno, i cuori non smetteranno di ardere, 10 idee diventeranno 100 e poi 1000, e chi viene rinchius* non resterà mai solo.
Ribadendo che l’unico infiltrato è lo stato, siamo solidali e complici con l* compagn* arrestat* e indagat*.
Con il sogno di veder bruciare fino all’ultima galera! Fuori e dentro le mura siamo un unico grido che esprime ora e sempre LIBERTÀ
Luigi e BAK liber*
Tutt* liber*
