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Presentazione dell’opuscolo “Non è forse questa guerra?!” Presentazione del Carnevale No Ponte

🏴‍☠️ CATANIA

15 FEBBRAIO 2025  PALESTRA LUPO P.zza LUPO 25 h. 18.00

“La democrazia è un cappio al collo di un suicida, con il nodo fatto male. Mantiene in vita morenti come zombie frustrati. E sempre più spesso poi ci si ritrova a fissare il vuoto; non è forse questa guerra?! Le nostre esistenze sono inondate da un sentimento di separazione, percezione a volte irreparabile di astrazioni sempre più isolanti. Diventiamo complici silenti di questa ‘barbarie democratica; obbligati ed obbligate ad essere costantemente diretti/e oppure ad essere la nuova classe dirigente, quella che brinda ai disastri del Libano, dell’Afghanistan, di Gaza, della provincia noiosa e del sobborgo povero; non è forse questa guerra?!”

🚨 A seguire presentazione del Carnevale No Ponte 1 marzo 2025

🎧 Dj set e Live benefit “carnevale no ponte” per danze contro il nulla che avanza:

– DJ SET MIMMO POMPADOUR e MARI J VOCAB

– LIVE MUGEN MENTALCHEMIST

Link Instagram: https://www.instagram.com/p/DF2veq_Mie_/?igsh=d3phMzd1YXpseTBk


CATANIA- L.U.P.O SABOTARE/ DISERTARE


E’ nella continuità tra pace capitalistica e guerra guerreggiata che va compresa l’importanza di difendere la possibilità dell’umano gesto di rifiuto. La guerra è qui ed è ovunque, non solo perchè il treno o la nave di passaggio nei luoghi in cui viviamo possono trasportare merci tra cui armi e munizioni, la ricerca scientifica che si produce in Università è al servizio della guerra, ma anche perché un dispositivo funzionale a profilarci in quanto

“consumatori” o a digitalizzarci in quanto “cittadini” può servire a sorvegliarci e, all’occorrenza, metterci al bando o puntarci addosso un missile. Il rifiuto popolare della guerra, tuttavia, è grande, la forza sta nelle mani e nel cuore di ciascuno di noi. Per questo gli Stati cercano di serrare i ranghi della popolazione.

Prendendo esempio dalle decine di migliaia di atti di diserzione e rivolta che avvengono sul fronte della guerra guerreggiata in Ucraina, che cosa può significare disertare qui, nelle retrovie, tra noi che non siamo direttamente chiamati alle armi?

SABATO 8 FEBBRAIO DALLE 19. PALESTRA L.U.P.O, CATANIA


CARNEVALE NO PONTE assemblea 9 febbraio

DOMENICA 9 FEBBRAIO ORE 11:00
VILLAGGIO UNRRA
(DAVANTI LA SCUOLA SALVO D’ACQUISTO) *
MESSINA 🎭

 

CONTRO IL PONTE, CONTRO IL GRIGIORE DI QUESTO MONDO

 

Continua il ciclo di assemblee e socialità per l’organizzazione del corteo
CARNEVALE NO PONTE
di sabato 1 marzo 2025

 

Ancora una volta vogliamo vivere le piazze e le strade delle nostre quotidianità, vogliamo attraversare quei luoghi che i cancerogeni tentacoli di piani speculatori e di distruzione, come quello del ponte, cercano in tutti i modi di strapparci via.

ore 11: assemblea
ore 13: pranzo di autofnanziamento
dalle 15: passeggiata esplorativa nei luoghi dei cantieri

* [in caso di pioggia, ci vediamo alla galleria vittorio emanuele, p.zza antonello]

Organizziamoci insieme, che sia CARNEVALE, che lo sia SEMPRE!

 

>>>  FILE STAMPA VOLANTINO: assemblea 9 febbraio A5


NUOVA PUBBLICAZIONE (PRIMA VOLTA IN ITA): PREPARARSI ALLA TORMENTA. RIFLESSIONI ANARCHICHE SULL’ORGANIZZAZIONE

NUOVA PUBBLICAZIONE (PRIMA VOLTA IN ITA):

[Di Grupo Tensión (Madrid), Afilando Nuestras Vida , febbraio 2024, 44 pp.]

“PREPARARSI ALLA TORMENTA. RIFLESSIONI ANARCHICHE SULL’ORGANIZZAZIONE”

Ed. italiana a cura di La Riada & Robin Book

“Quali contribuiti, quali esperienze troviamo nel nutrito arsenale delle idee anarchiche, rispetto a strumenti così comuni come l’organizzazione, l’assemblea, la conflittualità, la progettualità, l’azione diretta o le relazioni tra individui e collettivo? Cosa intendiamo per conflitto, attacco, azione diretta, sabotaggio, agitazione? Qui troverete un punto di partenza per porci queste domande a partire dall’esperienza pratica dei gruppi d’affinità anarchici, cellula primordiale di un invariabile numero di possibilità orientate al conflitto permanente come unica via per evitare la pacificazione e l’integrazione nelle logiche del sistema.”

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Il testo che avete tra le mani è stato scritto da alcunx compagnx di Madrid nel 2023. Perché abbiamo deciso di tradurlo? La necessità di dare diffusione a questo testo anche in Italia nasce innanzitutto dalla consapevolezza di vivere in un momento storico in cui l’avanzata repressiva, diventata sempre più capillare e tentacolare, rende evidente l’esigenza di dotarsi di strumenti d’analisi e d’azione per prepararsi alla tormenta. Spinta da questa urgenza, e dal desiderio di dare spazio alla circolazione/condivisione di idee e pratiche a diverse latitudini del globo, nasce La Riada.

La Riada è un fiume in piena che vuole rompere gli argini di questa civiltà mortifera.
La Riada è straripamento, esubero, eccedenza.
La Riada vuole traboccare, perché gli schemi di questa società le stanno stretti come catene, quelle stesse catene che Stato e padroni utilizzano per tenerci legati al vuoto delle nostre esistenze, rassegnate a un presente di miseria e oppressione.
La Riada è contro la delega, per l’azione diretta e la sovversione dell’esistente.

La Riada vuole distruggere ogni gabbia.
Con un pensiero a chiunque lotti contro le galere, a chiunque continui a bruciare quei centri di detenzione e rimpatrio, a tutte quelle persone che quotidianamente sfidano la fissità dei confini, a chiunque resista e combatta questa macchina fagocitante e distruttiva. Ad ogni compagnx con lo sguardo incendiario che non permetterà mai a nessuno di occultarlo né tantomeno di spegnerlo.

“Ad ogni insurrezione, personale o collettiva che sia, ad ogni diserzione, e che queste si moltiplichino infrangendosi contro il loro regno del cieco asservimento.”

“La cospirazione anarchica assume molte forme.”

FILE STAMPA

FILE LETTURA

FILE LINGUA ORIGINALE (SPA)


“PRIMI PASSI…ATTRAVERSO IL DDL SICUREZZA VERSO UNO STATO DI GUERRA” a cura di Materiale Piroclastico

“PRIMI PASSI…ATTRAVERSO IL DDL SICUREZZA VERSO UNO STATO DI GUERRA” a cura di Materiale Piroclastico

SABOTARE/ DISERTARE

CONTRO LA GUERRA E GENOCIDIO COMPLICI CON I DISERTORI DI TUTTO IL MONDO

Riceviamo e diffondiamo questo opuscolo a cura di Materiale Piroclastico.

 

“È la preparazione della guerra in altri ambiti – politici e sociali – che da lungo si preparano ad essere qui arrivati ad un punto di svolta. Dopo i passi che la legislazione emergenziale ha approntato in questi anni, con il ddl 1660-1236 è la volta di scoprire le carte, con un bel salto in avanti. Il terreno è finalmente fertile per l’accrescersi del sentimento patriottico, il pozzo è avvelenato, la costruzione del nemico è ultimata, le forche sono distribuite ai passanti.”

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STAMPA E DIFFONDI!!

Di seguito i file di lettura e stampa:

Versione_lettura_primi_passi…attraverso_il_ddl_sicurezza_verso_uno

Versione_stampabile_“Primi_passi_attraverso_il_ddl_sicurezza_verso

 


“CREIAMO INSIEME GLI SPAZI CHE SOGNIAMO”

“Quest’ultima goccia non fa traboccare il vaso di acqua ma, per l’ennesima volta, rende piena d’incertezze e lascia a sè stessa una cittadinanza sempre più delusa.

Non vi sono zone della città che non siano in qualche modo colpite dalla mancanza di erogazione idrica nelle abitazioni. Intere palazzine a secco da giorni, alcune superano la settimana. Segnalazioni arrivano da ogni angolo, da Punta Farosino a Larderia, ove si possono constatare variegate situazioni di disagio. Probabilmente la suddivisione in aree di gestione dell’emergenza voleva suggerire una localizzazione del problema, facendo trapelare il totale essere sotto controllo della mancanza d’acqua. Ma la realtà suggerisce un quadro molto più ampio e fosco. Il piano d’emergenza emesso dall’AMAM fa “acqua” da tutte le parti, triste metafora in questo momento. In fin dei conti sembra solo aver riempito le strade di autobotti che invadono la città, affannandosi, nel travasare qualche metro cubo di acqua nei vari serbatoi dei condomini in giro per l’area urbana di Messina. Ad essere messa in discussione non è qui la buona volontà di operatori ed operatrici che cercano di districarsi, anche loro come vittime, in questa nassa piena di disagio e sentimento di abbandono; piuttosto, la riflessione dovrebbe superare la mera ricerca delle inefficienze quotidiane nella c.d. gestione della crisi e non incagliarsi nei tecnicismi infrastrutturali di condutture, inclinazioni e vari livelli di pressione.

Se la frammentazione in aree della città afflitte dalla crisi idrica può dare un’idea di localizzazione del problema, seguendo le segnalazioni dei cittadini e delle cittadine ci rende presto conto che la mappa dell’emergenza attraversa, se non tutto, un’ingente parte dell’urbanizzato messinese. La gente ha potuto fare affidamento su qualche autobotte o sul proprio ingegno e possibilità organizzativa (in termini soprattutto economici). Ed in questo quadro di essiccamento colposo le beffe non sono affatto poche:

In primo luogo, la privatizzazione dell’infrastruttura idrica, ossia laddove non è possibile impossessarsi dell’acqua, si sono svenduti i rubinetti. Qui subentra ATI, ossia Assemblea Territoriale Idrica, ente pubblico cui compito é la gestione delle varie infrastrutture idriche territoriali, subentrata ad EAS (Ente Acquedotti Siciliani) commissariato da ormai parecchio tempo. Per quanto riguarda la conduttura del messinese, ATI sembrava intenzionata, in un primo momento, a determinare una gestione a carattere totalmente pubblico. Nel giro però di pochi mesi da questo tipo di delibere (nn. 10,16,28 del 22), cambia tutto, e dall’ente si decide di cercare invece un partner privato che co-gestirà l’infrastruttura idrica detenendone il 49% della proprietà. Nel frattempo, alcuni “commissari ad acta” della Regione Sicilia determinano il compimento dell’iter burocratico per dare vita alla Messinacque S.p.a., società cui destino, aiutato dalle continue proroghe di ATI sul bando di ricerca del partner privato per la gestione dell’apparato idrico messinese, sembra voler riservare quel 49 % menzionato sopra. L’ultima proroga portava la scadenza al 10 luglio 2024, data oltre la quale non sembrerebbe esserci stata alcun’altra proroga per il bando; si può presupporre che Messinacque S.p.a. si sia adesso presentata ad accaparrarsi la “conduttura promessa”. 

Le conseguenze di questo passaggio di questa grande fetta di proprietà dell’infrastruttura idrica avranno ripercussioni già immaginabili, prima fra tutte il levitare del costo dell’acqua stessa; beffa oltre il danno in tempi di crisi totale ed assenza di acqua corrente

Ci chiediamo quale ruolo abbiano Comune ed AMAM in questo furto bello e buono. Ci chiediamo se il ricorso al TARdei Comuni, rigettato recentemente, sia bastevole nel garantire a noi tutti e tutte un dignitoso accesso a questo bene primario.-

Già solo questo basterebbe a farci accapponare la pelle, ma le controversie non finiscono qui; prime fra tutte l’incombere della cantierizzazione della città tutta per far spazio al mostro ponte. Che con la stessa prepotenza di chi ce lo impone farà breccia nelle nostre esistenze, determinando uno scossone senza precedenti nelle nostre quotidianità. La domanda sorge spontanea: “ma forse sarà che l’acqua la vogliono portare con il ponte?!

Mentre Webuild, (la stessa azienda incaricata di costruire il ponte sullo Stretto) tiene sotto scacco l’intera area dei villaggi della zona sud fino a Fiumefreddo, Messina resta a secco. Allo stesso tempo, interi pozzi d’acqua sembrerebbero essere dati in totale monopolio ai cantieri. Le loro talpe, scavatrici di tunnel della devastazione, l’acqua per funzionare la trovano sempre; quella per impastare il cemento, sigillo sulla natura, la trovano sempre. Il loro impianto di betonaggio, a Savoca, è sempre in funzione. Assumendo furbamente le sembianze di progresso, il raddoppiamento ferroviario che interessa il messinese ha assunto tutte le caratteristiche che si prospettano per i futuri cantieri del ponte, mentre i mezzi pesanti transitano ormai da mesi nelle aree abitate di Roccalumera, Nizza, Savoca, Sant’Alessio, rendendole invivibili per gli abitanti stessi.

La prepotenza dei portatori d’interesse che, in barba ai dubbi sollevati dalle varie giunte comunali, sembrano procedere a spron battuto, senza troppo badare alle preoccupazioni di chi quei luoghi li abita.

Reputiamo non più sopportabile accettare questa svendita a trecentosessanta gradi delle nostre esistenze. Siamo continuamente sotto il ricatto di chi questi luoghi li vede solo come cave di denaro, continuamente sottoposti e sottoposte ad uno stato emergenziale che riduce sempre più le nostre esistenze ad una mera gestione tecnico-amministrativa. La Provincia assiste già alle prime frane; a sempre più persone manca l’acqua in casa; ancora e sempre più su tutti noi pende la spada di Damocle della cementificazione totale, della svendita delle nostre vite tutte ai signori del cemento e della digitalizzazione. Diventerà il loro hub logistico, per le loro merci, per i loro capitali, ma la Vita, in questi luoghi, sembra essere sempre meno benvenuta.

Riappropriamoci della nostra storia, del nostro territorio, delle nostre vite.”

Creiamo insieme gli spazi che sogniamo.

CREIAMO INSIEME GLI SPAZI CHE SOGNIAMO

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Questo testo è stato redatto durante l’estate del 2024 che ha visto la città di Messina attraversare una crisi idrica, preannuncio di cosa aspetta a quei territori e persone dapprima afflitti dalla desertificazione in progresso e, colposamente, espropriati di ogni funzione vitale per poter poi essere messi a profitto ad ogni costo.

Il testo è composto da una raccolta di informazioni già pubbliche, che messe insieme dipingono il colposo quadro che si cela dietro la messa a secco di intere aree della città (ed anche altrove) o, quantomeno, ne verrebbe a galla una parte. La raccolta è stata possibile anche all’interessamento di qualche persona che ha deciso, in un momento critico per la città come quello di inizio estate, di condividere una raccolta di link ad articoli che ricostruivano il tentativo di vendita a privato di parte dell’infrastruttura idrica del messinese.

Ad oggi non si hanno particolari informazioni circa il proseguo di questo bando di gara, che risulta risucchiato in una dinamica di difesa delle proprie posizioni e contrattazione. La città continua a versare rovinosamente in alternate e frequenti assenze di acqua ed incombe sempre più sovente la minaccia della cantierizzazione totale.

Insomma tutta una serie di intrecci che gravano sulla vite delle persone che abitano questi luoghi e che prospettano, per queste, tempi sempre più duri (eufemisticamente parlando)…

Ma ecco che ad aggiungersi a questa serie horror l’intervento nei cantieri del raddoppio ferroviario Giampilieri-Fiumefreddo, scavando tunnel si è estratto materiale che, sprigionato, non è di certo amico della vita dell’essere umano, ARSENICO. Si, la situazione, dicono, è rientrata.. ma a pioggia notizie che lo scavo di tunnel, da parte dello stesso contractor, non avrebbero fatto altro che portare con se devastazione ed irreversibili contaminazioni.

Le loro talpe scavano e scavano, stanno arrivando qui…

 

 


SENZA CHIEDERE PERMESSO FEBBRAIO 2025

da:  MERCATINO AUTOGESTITO DEL RIUSO E DELLE AUTOPRODUZIONI

//BOLOGNA//*

Giovedì 6 febbraio 2025 sedicesima edizione!

-Dalle 17 si aprono le danze: allestimento del mercatino, birrette e microfono aperto.

-Dalle 19:30 chiacchiere e riflessioni a partire dall’opuscolo “NON È FORSE QUESTA GUERRA?” con alcunx compagnx sicilianx. Dal progetto ponte, alle “smart cities” sino agli interessi che si cuciono sui corpi reclusi, migranti, arginati, carcerati. Un opuscolo per condividere saperi e percorsi di significazione verso una più fitta condivisione di pratiche, per un’azione sempre più di massa e sempre meno mediata da strutture di delega e rappresentanza.
L’occasione vuole anche essere un invito ad individualità, collettivi, affinità, lotte territoriali e libidiche alla prossima mobilitazione NoPonte che attraverserà le rive dello Stretto nel periodo carnevalesco. Un invito all’incontro di pratiche e pensieri perché tuttx lottiamo contro lo stesso “gelido mostro”.

-Dalle 20:30 cena per sostenere il progetto di una casa aperta, complice e solidale nelle prealpi varesine. Difendiamo dal pignoramento e dalle more spazi amici dove esprimerci, ritrovarci e organizzarci, fuori delle pressioni e dalle logiche del sistema.

Con noi dal pomeriggio Equal Rights Forlì, distribuzione di materiale antispecista e non solo (libri, opuscoli, musica, magliette, etc.) dal 1996

A scaldarci come di consueto caldo vin brulè benefit prigionierx e inguaiatx!

Distro e banchetti come se non ci fosse un domani, musichette fino a mezzanotte

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*Ogni primo giovedì del mese alle 17 chiamiamo a raccolta in Bolognina il mondo delle autoproduzioni e del DIY per riappropriarci di luoghi di scambio e pratiche fuori dal campo normativo dell’istituzione. Un’occasione per dare voce a progetti e iniziative resistenti e sostenere chi lotta ed è colpitx dalla repressione. Riprendiamoci il diritto di esprimerci e di esistere senza pagare suolo pubblico e senza chiedere permesso! Al libero parchetto dietro via Fioravanti (lato via Delfino Insolera) o, d’inverno, occupando la Tettoia Nervi.

 

 


CATANIA- L.U.P.O SABOTARE/ DISERTARE

CATANIA- L.U.P.O

SABOTARE/DISERTARE

CONTRO GUERRA E GENOCIDIO COMPLICI CON I DISERTORI DI TUTTO IL MONDO

Cosa fare contro la progressiva militarizzazione delle nostre città? Cosa fare contro un genocidio avvenuto in diretta social con l’aiuto di tutto l’Occidente? Come supportare la diserzione ed entrare in complicità con i disertori di ogni Paese? Le forme di governo “democratico” e le basi del diritto internazionale che le hanno supportate, dal secondo dopoguerra in occidente, stanno collassando sotto i colpi delle eccezioni e delle emergenze. La trasformazione sistemica in atto non sarà silenziosa e indolore, ma si sta già esprimendo attraverso il crescente bellicismo.

Ne parliamo alla L.U.P.O. insieme a realtà e soggettività che hanno approfondito sulle tematiche di guerra, diserzione e militarizzazione dei territori. Dal ponte sullo Stretto alla Striscia di Gaza, dalla nuova finanziaria al disegno di legge sicurezza, impossibile ignorare che: LA GUERRA È QUI, IMPARIAMO A SABOTARLA!

 

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CATANIA- L.U.P.O SABOTARE/ DISERTARE

CONTRO LA GUERRA E GENOCIDIO COMPLICI CON I DISERTORI DI TUTTO IL MONDO

E la preparazione della guerra in altri ambiti, politici e sociali che da lungo si preparano ad essere qui arrivati ad un punto di svolta. Dopo i passi che la legislazione emergenziale ha approntato in questi anni, con il ddl 1660-1236 è la volta di scoprire le carte, con un bel salto in avanti. Il terreno è finalmente fertile, per ‘accrescersi del sentimento patriottico, il pozzo è avvelenato, la costruzione del nemico è ultimata, le forche sono distribuite ai passanti. _______________________________________________________________

VENERDI 31 GENNAIO DALLE ORE 19:00- PALESTRA L.U.P.O CATANIA


CARNEVALE NO PONTE assemblea 02 febbraio

 

DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 11:00 VILLAGGIO UNRRA (DAVANTI LA SCUOLA SALVO D’ACQUISTO) MESSINA 🎭

 

CONTRO IL PONTE, CONTRO IL MONDO DEL LORO GRIGIORE IMPOSTO

Incontriamoci ancora una volta;

continua il ciclo di assemblee e socialità per l’organizzazione del carnevale NoPonte.

Ancora una volta vogliamo vivere le piazze e le strade delle nostre quotidianità, vogliamo attraversare quei luoghi che i cancerogeni tentacoli di piani speculatori e di distruzione, come quello del ponte, cercano in tutti i modi di strapparci via.

Organizziamoci insieme, che sia CARNEVALE, che lo sia SEMPRE.

Attraversiamo insieme quello che sarà, secondo i progetti del ponte, il secondo cantiere in ordine di grandezza; il primo, probabilmente, in ordine cronologico

Chiamiamo ancora ogni individualità e gruppo in lotta contro l’esistente. Ogni lotta individuale e collettiva.

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CI VEDIAMO DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 11:00 AL VILLAGGIO UNRRA

(piazzetta di fronte la chiesa e la scuola Salvo D’Acquisto)

INCONTRIAMOCI PER CONDIVIDERE SAPERI E PRATICHE! CREIAMO INSIEME GLI SPAZI CHE SOGNIAMO

 

👉 FILE STAMPA VOLANTINO 👈

 …PARTECIPA, STAMPA, DIFFONDI

#iniziative


CARNEVALE NO PONTE assemblea 26 gennaio

 

DOMENICA 26 GENNAIO h 16.00
piazza Casa Pia (ME) 

…organizziamo insieme il corteo del
🌈CARNEVALE NO PONTE!

 

…ogni idea, fotta e valìa…
…tutti i sal(v)ini si porta via! 🤡

 

 

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Il ponte è già qua: espropri, opere propedeutiche, sottrazione di risorse, propaganda e repressione. Un’opera distopica, un’idea di progresso che se ne infischia delle nostre vite. Per ribaltare questo scenario e far sì che non si ripresenti mai più, abbiamo bisogno di capovolgere prospettive, ricontattare energie, immaginare mondi nuovi, creare relazioni differenti.

E allora… CARNEVALE!🪼

La festa popolare, eretica, liberatrice, che dissacra, rovescia, si fa beffe del potere, la festa del tempo che tutto distrugge e rinnova! 🔥

 

Il riso è manifestazione di libertà, e sarà anche per questo se la violenza e l’autorità non utilizzano mai il suo linguaggio. La tradizione accomuna il riso alla pazzia. Sarebbe meglio riconoscerne la saggezza》M.Bachtin

 

🌱🌱 Incontriamoci, organizziamoci, contaminiamoci…

…creiamo insieme gli spazi che sogniamo!

 

 

File stampa volantini:

>>>>>>    ass 26 gennaio A5

 

PARTECIPA, STAMPA, DIFFONDI!