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Campeggio antimilitarista

° * DIBATTITI, PRESENTAZIONI, WORKSHOP, SVAGO E BELLEGGENTI * °
_ a breve programma dettagliato _

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+INFO: Stretto libertaria * nopassaran.noblogs.org * strettolibertaria@inventati.org

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La guerra è il cuore di un mondo senza cuore

Viviamo una terra bellissima e maledetta.

Se le immagini delle coste siciliane sugli annunci pubblicitari invitano la borghesia di mezzo
mondo a passare le vacanze in quello che appare come una specie di paradiso terrestre,
noi che abitiamo questo territorio abbiamo una percezione molto diversa.
Uno scenario distopico nelle nostre mappe psicogeografiche.

1639 km di costa-vetrina: a caro prezzo si vende ai turisti l’aria di mare e l’idea di un quotidiano fuori dal tempo della frenesia capitalista; lo scenario ideale per passare qualche giorno di ferie, sospesi a rimirare i tramonti e a gustare cibo d’altri tempi… mentre la Monsanto rende ogm anche i pomodori di Pachino, naturalmente!

15 tra basi e installazioni militari Usa a ricordarci che siamo colonia dell’impero occidentale;

2 (quelle ufficiali) basi Nato; e il polo di Sigonella sta per essere ingrandito di centinaia di ettari.

24 carceri a costellare la mappa dell’isola, col più alto tasso di suicidi al loro interno nel 2022.

3 raffinerie (di cui una di proprietà algerina, una russa e un’altra italiana), 137 pozzi collegati a 7 impianti di trattamento di olio e gas.

La cultura del militarismo è gerarchia, sopraffazione, violenza e sfruttamento. Essere antimilitariste è lottare contro ogni forma di dominio e autorità, per la liberazione totale dalle catene dell’oppressione. Tagliare le reti e il filo spinato posti a protezione di basi militari, galere e cpr. Per riprenderci i nostri territori, ostaggio di camionette, pattuglie, eserciti.

Siamo isolane ma non ci sentiamo sole in un’esistenza sempre più militarizzata. Il potere pianifica e mette in pratica la guerra all’umano e alla natura in ogni angolo del mondo e in ogni frammento della vita di ciascuna. Sabotarne gli ingranaggi e seminare pratiche di lotta e autogestione diventano necessità sempre più urgenti.

Per queste ragioni vorremmo incontrarci con chi, come noi, non solidarizza con la miseria degli uomini ma col vigore con cui non la sopportano. Per condividere esperienze e percorsi di lotta, riflessioni e informazioni, conoscenze e pratiche eretiche.

Un accampamento di corpi che stanno in relazione armonica, in maniera libertaria e orizzontale.

 


La guerra è il cuore di un mondo senza cuore


*¡sciopero sociale!*

 

NON POSSIAMO STARE A GUARDARE, TANTO MENO IN SILENZIO!

Per questo singolarità e collettività variegate di messina saranno in piazza il 20 maggio, sciopero generale e sociale CONTRO LA GUERRA in tutta la penisola.

Dal canto nostro, anche se la situazione è solo peggiorata, continuiamo a ritenere valido – e, anzi, piu urgente di prima – quanto scritto nel volantino della prima assemblea pubblica:

 

《 Sono passati due anni dall’inizio dello stato di emergenza per la pandemia, accompagnato da una incessante propaganda che giustificava restrizioni che di sanitario avevano ben poco; neanche il tempo di prendere fiato, che già un nuovo stato di emergenza è messo in atto per la guerra tra Russia e Ucraina. In tempi record tutti i paesi occidentali vi si sono buttati a capofitto, coinvolgendo – di fatto − le popolazioni dei territori in un conflitto allargato che potrebbe diventare nucleare. Milioni sono stati stanziati dall’Italia per incrementare le spese militari e la maggior parte degli Stati europei è già in piena corsa al riarmo.

Gli organi d’informazione di massa ci raccontano la catastrofe umana ed ecologica del conflitto bellico come la dolorosa ma inevitabile risposta a decisioni “folli” prese da regimi dittatoriali o autocratici – gli stessi con cui le democrazie occidentali e la Nato hanno intrattenuto fino a poco prima rapporti d’affari o di supporto militare, come i talebani, Saddam Hussein, Assad… e Putin; mentre con altri della stessa pasta continua il business, come Egitto, Turchia, Israele, Emirati arabi… e la Russia.

Sappiamo bene qual è il “volano dell’economia” italiana, con le sue aziende produttrici d’armi e tecnologie militari esportate in tutto il mondo. Sappiamo bene che durante il confinamento, nei primi mesi dell’esplosione pandemica, neppure per un giorno si è fermata l’industria bellica, la sua produzione di morte per il profitto dei pochi.
Mentre gli ospedali, le scuole, i presidi sociali erano (sono!) al collasso per via dei tagli, piuttosto che invertire la rotta i padroni del vapore hanno continuato (continuano!) a mettere davanti alle esigenze della vita la logica del valore economico – e la militarizzazione dei discorsi e degli spazi pubblici hanno svolto (svolgono!) un ruolo decisivo.

Un generale dell’esercito commissario per l‘emergenza sanitaria, strade pattugliate notte e giorno da ronde poliziesche, dilagare del lessico militare in tutti i media…
ognuno di questi elementi portava in grembo conseguenze catastrofiche. Guerra in Ucraina, “transizione ecologica” a suon di carbone e nucleare, morti durante l’alternanza scuola-lavoro, aumento di benzina e bollette… i primi segnali non si sono fatti attendere.

E, con ogni probabilità, questo è solo l’aperitivo: tifoserie nazionaliste, inno al machismo, giustificazionismo nazifascista, aumento della xenofobia e del razzismo, potenziamento dei confini, incremento della sorveglianza, imposizione di poli tecnologici e militari sui territori, ritorno ai combustibili fossili, avvelenamento degli ecosistemi… tutto questo lo vediamo già accelerare vertiginosamente.

Sta a noi uscire dall’isolamento in cui il regno delle merci e delle macchine ci vogliono imprigionare. Sta a noi disertare la guerra tra gli Stati, sostenere i disertori dell’idea di patria, lottare contro le frontiere che uccidono, batterci per ciò che sentiamo giusto.

Se ci incontreremo nell’urgenza di ribellarci all’apocalisse nucleare che minaccia le nostre teste e i nostri cuori, forse riusciremo a prenderci cura della nostra comune umanità.》

2 aprile 2022


Primo maggio contro il lavoro e la guerra

DOMENICA 1 MAGGIO

h. 12.00 – piazza dell’Angelo, Torre faro

dalle 13.00 – Sea flight, sulla punta della Sicilia

 

>> CIBO & BARETTO benefit
CONTRO LA GALERA <<

 

‘*° Distro libertAria °*’

 

 ^ _MUSICA_ ^
^Karaoke ANTIMILITARISTRA^

 

> porta il tuo strumento <

< …e tutto quello che vorresti trovare >

 

 

 


Aperimerenda benefit

PER TURI VACCARO / CONTRO TUTTE LE GUERRE

 

BENEFIT in solidarietà con Turi Vaccaro, attualmente rinchiuso nel carcere di Sollicciano (FI), per avere, nel corso della sua vita, sempre opposto un rifiuto radicale e attivo della logica di guerra.

Ricordiamo tre delle più significative azioni di disarmo:

– nel 2005, la distruzione con un martello le cabine di pilotaggio di due aerei F16 nella base militare di Woen Sdrecht, in Olanda;
– nel 2014, il danneggiamento, a colpi di pietra, del quadro di comando di un’antenna nella base militare di Niscemi, in Sicilia;
– nel 2015, l’attacco a martellate di un’antenna Muos nella base militare di Niscemi, in Sicilia.

Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute sono peggiorate: è ancora più urgente quindi sostenerlo in ogni modo possibile (con un benefit, per il momento…) ma anche sapendo prendere esempio dalle sue pratiche.

Ritroviamoci per una merenda e aperitivo benefit martedì 12 a villa Dante (Messina).
Ci saranno cibo, bevande, musica e distro liberataria.
Porta quello che vorresti trovare.

Complici e solidali con chi si batte contro la guerra e il sistema che la produce.


Assemblea contro la guerra

 

Sono passati due anni dall’inizio dello stato di emergenza per la pandemia, accompagnato da una incessante propaganda che giustificava restrizioni che di sanitario avevano ben poco; neanche il tempo di prendere fiato, che già un nuovo stato di emergenza è messo in atto per la guerra tra Russia e Ucraina. In tempi record tutti i paesi occidentali vi si sono buttati a capofitto, coinvolgendo – di fatto − le popolazioni dei territori in un conflitto allargato che potrebbe diventare nucleare. Milioni sono stati stanziati dall’Italia per incrementare le spese militari e la maggior parte degli Stati europei è già in piena corsa al riarmo.

Gli organi d’informazione di massa ci raccontano la catastrofe umana ed ecologica del conflitto bellico come la dolorosa ma inevitabile risposta a decisioni “folli” prese da regimi dittatoriali o autocratici – gli stessi con cui le democrazie occidentali e la Nato hanno intrattenuto fino a poco prima rapporti d’affari o di supporto militare, come i talebani, Saddam Hussein, Assad… e Putin; mentre con altri della stessa pasta continua il business, come Egitto, Turchia, Israele, Emirati arabi… e la Russia.

Sappiamo bene qual è il “volano dell’economia” italiana, con le sue aziende produttrici d’armi e tecnologie militari esportate in tutto il mondo. Sappiamo bene che durante il confinamento, nei primi mesi dell’esplosione pandemica, neppure per un giorno si è fermata l’industria bellica, la sua produzione di morte per il profitto dei pochi. Mentre gli ospedali, le scuole, i presidi sociali erano (sono!) al collasso per via dei tagli, piuttosto che invertire la rotta i padroni del vapore hanno continuato (continuano!) a mettere davanti alle esigenze della vita la logica del valore economico – e la militarizzazione dei discorsi e degli spazi pubblici hanno svolto (svolgono!) un ruolo decisivo.

Un generale dell’esercito commissario per l‘emergenza sanitaria, strade pattugliate notte e giorno da ronde poliziesche, dilagare del lessico militare in tutti i media… ognuno di questi elementi portava in grembo conseguenze catastrofiche. Guerra in Ucraina, “transizione ecologica” a suon di carbone e nucleare, morti durante l’alternanza scuola-lavoro, aumento di benzina e bollette… i primi segnali non si sono fatti attendere.

E, con ogni probabilità, questo è solo l’aperitivo: tifoserie nazionaliste, inno al machismo, giustificazionismo nazifascista, aumento della xenofobia e del razzismo, potenziamento dei confini, incremento della sorveglianza, imposizione di poli tecnologici e militari sui territori, ritorno ai combustibili fossili, avvelenamento degli ecosistemi… tutto questo lo vediamo già accelerare vertiginosamente.

Sta a noi uscire dall’isolamento in cui il regno delle merci e delle macchine ci vogliono imprigionare. Sta a noi disertare la guerra tra gli Stati, sostenere i disertori dell’idea di patria, lottare contro le frontiere che uccidono, batterci per ciò che sentiamo giusto.

Se ci incontreremo nell’urgenza di ribellarci all’apocalisse nucleare che minaccia le nostre teste e i nostri cuori, forse riusciremo a prenderci cura della nostra comune umanità.

 

 


Salotto errante

…così errante che non gli puoi dire niente…

…ma puoi dire tutto!

Uno spazio aperto per condividere riflessioni e colazioni, per non arrendersi all’isolamento.

Letture ad alta voce, musica, dolci e tisane per resistere al freddo che avanza!

 

》PASSAPAROLA e comincia a frugare nella tua biblioteca!《

 

¡ stai allerta per altre informazioni !

Telegram: Contro il nulla che avanza

 

 

 

Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.

Marguerite Yourcenar, Le memorie di Adriano