NUOVO DL INFRASTRUTTURE

19 MAGGIO 25- APPROVATO IL NUOVO DECRETO LEGGE INFRASTRUTTURE

Giorno 19 maggio, è stato approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto legge Infrastrutture. Vengono “introdotte misure innovative per sbloccare cantieri e semplificare procedure” e contiene al suo interno norme molto diverse l’una dalle altre. Rubricato “Misure urgenti per garantire la continuità nella realizzazione di infrastrutture strategiche e nella gestione di contratti pubblici, il corretto funzionamento del sistema di trasporti ferroviari e su strada, l’ordinata gestione del demanio portuale e marittimo, nonché l’attuazione di indifferibili adempimenti connessi al Piano nazionale di ripresa e resilienza e alla partecipazione all’Unione Europea in materia di infrastrutture e trasporti”.

Un provvedimento “urgente e strategico”, dicono dal Ministero Infrastrutture e Trasporti; utile a velocizzare la realizzazione di infrastrutture chiave, come il ponte sullo Stretto; le concessioni autostradali, come per esempio la Pedemontana Lombarda; le olimpiadi Milano Cortina 2026; il GP di Formula1 ed altri. “Questo decreto-legge, frutto di un’attenta analisi delle priorità del paese, introduce misure concrete per sbloccare cantieri, semplificare procedure e garantire servizi di trasporto all’altezza delle esigenze dei cittadini e delle imprese”. Insomma, un altro assist all’industria dell’infrastruttura e della guerra.

Ancora non è disponibile il testo del decreto, ma da alcune anticipazioni si intuisce la portata delle norme contenute. Per quanto riguarda il ponte sullo Stretto le fondamentali novità sembrerebbero sostanzialmente tre; in primo luogo sfuma la qualifica di “stazione appaltante” della società Stretto S.p.a., che era prevista nel precedente decreto, ossia viene meno la sua caratteristica di soggetto pubblico in grado di bandire procedure di gara in maniera indipendente; sembrerebbe essere stato adeguato l’attuale costo della complessiva opera ponte sullo Stretto a 15.5 miliardi di euro, cui sappiamo l’impalcato del ponte ricopre meno della metà del totale importo, essendo l’opera costituita da un’insieme di opere infrastrutturali affini e “compensative” (o per meglio dire collaterali) che si espandono a macchia d’olio sulle rive siciliana e calabrese; ultimo dei tre aspetti che sembrerebbero costituire il capitolo ponte sullo Stretto del neo decreto legge infrastrutture sarebbe la possibilità di aumento dei contratti per la realizzazione dell’opera con il limite massimo del 50%. L’amministratore della Stretto S.p.a., in occasione della conferenza del ministero delle infrastrutture e trasporti del 19 maggio, ricorda che la società si trova adesso nella fase di completamento della documentazione necessaria in attesa “dell’auspicato parere positivo del CIPESS”. L’obiettivo è infatti quello di proporre alla commissione l’esame della documentazione prodotta entro la fine di giugno, per poter poi procedere con le successive fasi della cantierizzazione. La Commissione, sempre in occasione della consegna della documentazione da parte della Stretto S.p.a., individuerà le così dette “opere anticipate”, che sono tutte quelle immediatamente realizzabili dopo l’eventuale approvazione del CIPESS stesso.

Espropri, kilometri di strade e ferrovie, fiumi di denaro, centoventi mila unità lavorative, aziende di tutt’Italia coinvolte, migliaia di mezzi, le rive dello Stretto militarizzate, ecco cosa ci viene prospettato dai signori del cemento e i suoi conniventi legislatori; presumibilmente, da quest’estate in poi. Tutti coinvolti, dalla difesa all’economia e finanza, nel misericordioso aiuto di queste terre derubate ed abbandonate. Il loro record internazionale è tutto sulle nostre spalle, metaforicamente e materialmente. “L’estate del 2025- dice il ministro Salvini- non per capriccio elettorale, ma per serietà, è quella dei lavori Pietro…”. Insomma, sembrerebbe tutto pronto per la loro scorpacciata di vite umane e non umane, manca solo il parerefinale del CIPESS e il loro avamposto di “progresso” incomincerà a sparare senza sosta sui nostri corpi, sulle nostre esistenze.

Lo stesso ministro chiede intransigenza contro infiltrazioni criminali… ecco, vogliamo prendere alla lettera questo invito. Siamo intransigenti contro ogni tentativo di intromissione nelle nostre vite. Il vostro diserbo esistenziale non lo vogliamo. Fomentatori di distruzione e disperazione voglio cacciarci a suon di ruspe dalle terre che abitiamo e viviamo per sostituirci con il loro manufatti di profitto ad ogni costo.

Sempre nell’ambito del Decreto legge infrastrutture, il ministro, ha stanziato 5,25 milioni di euro per il 2025 e 5 milioni per ogni anno dal 2026 al 2032 “a favore della Federazione sportiva nazionale-ACI per la realizzazione dei Gran Premi di Formula 1 che si svolgeranno negli autodromi di Monza ed Imola”. Si mira dunque, ancora una volta, a sostenere “l’indotto turistico e l’immagine del nostro Paese nel panorama globale del Motorsport”, dimenticando sistematicamente cosa questo significhi invece per i luoghi e le vite interessate da tali progetti. Nel dl infrastrutture anche le opere funzionali alle olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, scelto come “commissario straordinario per le opere strategiche in Veneto e Lombardia” l’Amministratore Delegato della Società “Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A.”; per quanto riguarda il Veneto le opere interessate sono: una nuova opera di presa idrica dal fiume Boite a Cortina; un nuovo impianto a fune a Cortina d’Ampezzo e la costruzione di un sistema di trasporto “moderno ed intermodale”; per quanto riguarda la Lombardia: il parcheggio interrato Mottolino (Livigno), per gestire meglio i flussi di traffico previsti; ed infine, il nodo di Castione Andevenno (“svincolo di Sassella”). Ancora una volta, come in diversi appalti pubblici, ad accaparrarsi gare ad assegnazione diretta è Webuild, una delle società (quella di punta) del consorzio Eurolink cui sono affidati i lavori del mega progetto ponte. La Pedemontana, la linea metropolitana M4 di Milano che collega Linate ed il centro città in pochi minuti. Più in generale, le olimpiadi invernali Milano Cortina 2026 hanno portato con loro un’ondata di lavori e cantieri a pioggia su tutta la città. L’ennesima conferma che i grandi eventi sono legittimazioni culturali e sociali di una più generale aggressione ai territori fatta di trasformazioni infrastrutturali tanto fisiche quanto digitali. Così cavalca il progredire del sistema “smart city”, binario che corre parallelamente in diversi contesti interessati dalle ondate di cantieri previsti ed in esecuzione.

Il 19 maggio non è stato solo il giorno dell’approvazione del Dl infrastrutture, si sono infatti discusse importanti modifiche al PNRR italiano. Tra gli esiti la rimodulazione dei progetti in ambito ferroviario, ottenendo la piena salvaguardia dell’importo finanziario originario ed “assicurando il finanziamento di opere prioritario come il Terzo Valico dei Giovi e la linea AV Salerno-Reggio Calabria. Infine, tra gli altri, altro elemento fondamentale sarebbe la “promozione del Partenariato Pubblico-Privato (PPP)”, fondo utile ad attrarre capitali privati nella realizzazione di grandi opere pubbliche. Strumento, quello del PPP, che sarà progressivamente rafforzato, “con un impatto atteso significativo in settori chiave come le infrastrutture idriche e l’edilizia sociale (Piano Casa)”.


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